L'utilizzo del supporto informatico è senza alcun dubbio di grande utilità didattica nell'insegnamento della matematica: grazie a programmi specifici, come Cabrì o Derive, finalmente si possono visualizzare grafici, andamenti funzionali, sinusoidi e funzioni trigonometriche ecc, non solo rendendo agli studenti più chiara e concreta la teoria, ma anche evitando figuracce agli insegnanti di matematica che, ahimè, non sono quasi mai novelli Giotto. La multimedialità può essere un valido strumento da utilizzare, non tanto come alternativa, ma quanto come completamento dei classici supporti didattici. Infatti su internet possiamo recuperare informazioni in quantità e, generalmente, riusciamo sempre a toglierci dubbi su qualsivoglia argomento.
Ma, affinche sia davvero un utile strumento didattico, l'utilizzo di internet deve essere fatto in maniera intelligente: ritengo infatti che si debba passare attraverso due fasi nell'utilizzo di materiale multimediale.
Prima fase: capacità di sintesi
Seconda fase: capacità critica
La capacità di sintesi è necessaria per essere in grado di filtrare e rielaborare la miriade di informazioni che si trovano nel W.W.W.; non basta trovare materiale sull'argomento che stiamo cercando (si sa: ce n'è fin troppo..): bisogna saperlo gestire nella maniera corretta, essere in grado di sintetizzare ciò che davvero è utile e ciò che non lo è, per evitare i copia-incolla, che non servono nè allo studente nè all'insegnante.
La capacità di critica è un altro requisito che deve essere tenuto presente nel trattare materiale proveniente da internet: capire se la fonte dell'informazione, cioè se il sito in cui stiamo navigando, sia attendibile, è fondamentale per dare senso alla ricerca che si sta compiendo.
A proposito di paradossi matematici, cercando questo argomento in un motore di ricerca, vengono visualizzati circa 230.000 siti che trattano questo tema. Andando a curiosare un po', ne ho consultato uno che raccontava di come il paradosso del mentitore, (forse l'antinomia più antica di tutte, risalente al VI secolo a.C.), fosse stato riscontato alla fine dell' 800 da dissertazioni sul tema del filosofo Bertrand Russell!!! Che Russel abbia trattato il paradosso e, cercando di risolverlo, abbia dato vita alla teoria dei tipi, è certamente vero; ma che sia stato lui a trovare l'anomalia logica è una castroneria immane: nel suo "De sophisticis elenchis", già Aristotele dedicava all'antinomia un intero capitolo.....
Questo per sottolineare che tutto ciò che si trova nel Web non deve essere preso dagli studenti come oro colato, ma deve essere garantito e sintetizzato: solo in questo modo ritengo che lo strumento multimediale sia davvero utile nel corso della formazione scolastica di un ragazzo.

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